La sospensione del lavoro ai tempi del Coronavirus

di Alessandra Vignando

In questi giorni siamo costretti a casa e quelle che erano le nostre quotidiane attività sono sospese nell’attesa che l’emergenza si risolva. Probabilmente questa situazione genera in molti di noi sentimenti di paura e di ansia rispetto a quanto accade e a cosa accadrà. L’evento Coronavirus comporta e comporterà significativi turbamenti, anche professionali, che vanno ad aggiungersi a quelli che, da diversi anni ormai, ci richiedono mutamenti nei percorsi di carriera e nei ruoli lavorativi. 

Questa situazione, che di certo ci spaventa, può rappresentare però anche l’occasione per riflettere su chi siamo noi professionalmente, su quale parte di noi stessi operiamo e sviluppiamo nel nostro agire quotidiano. 

Il doverci fermare oggi è diverso dal tempo delle ferie o delle vacanze. Stare con noi stessi ci dà l’opportunità di farci delle domande su come siamo quando lavoriamo e su come questo nostro essere influenzi il resto della nostra vita. 

Nella normalità, le nostre giornate sono ritmate e condizionale dalla nostra vita lavorativa. Le nostre relazioni sono anche il riflesso di ciò che ci accade durante le ore passate al lavoro. 

Oggi accade qualcosa di diverso: il lavoro si sospende, assume nuove forme e le nostre giornate si svolgono diversamente. Cambia anche il nostro modo di osservare la quotidianità, magari il tempo a disposizione ci permette di imparare cose nuove, di vivere sensazioni o sentimenti diversi, facciamo nuove esperienze pur restando a casa. 

La nostra vita psicologica può essere vista come un processo continuo di apprendimento, di costruzione e di ricostruzione. E’ attraverso l’incontro con gli eventi della vita che modifichiamo o confermiamo il modo di vedere e dare significato alle cose. 

Quanto sta accadendo oggi richiede a tutti noi di rapportarci con le restrizioni al nostro movimento e alla nostra operatività, ma ci può offrire l’occasione per scoprire risorse personali a cui non davamo importanza, per improvvisarci nel risolvere criticità o riaprire cassetti che tenevamo chiusi. 

Non sappiamo quanto durerà questo periodo e come riprenderà il nostro lavoro. Questi giorni però, possono aiutarci a riflettere su come vorremmo operare domani, su quali saperi e abilità vogliamo continuare ad investire o quali talenti rispolverare

Usiamo questo tempo come occasione che mai avremmo potuto concederci per pensare un po’ a noi e a come possiamo esprimere le nostre qualità. Quando questo tempo sarà passato, dovremmo ripartire e avere maggior consapevolezza di noi ci aiuterà a tenere a fuoco i nostri obiettivi e a valorizzare le nostre risorse

Il bilancio di competenze

di Alessandra Vignando

Il bilancio di competenze è una pratica “volontaria”, attiva, “accompagnata”, che permette di fare il punto su se stessi, sulle proprie competenze e interessi, di riconoscere le proprie priorità e i propri limiti al fine di elaborare un progetto realistico di sviluppo. Viene costruito utilizzando tutto quello che, in un modo o nell’altro, ha a che vedere con il lavoro nella vita di una persona e in particolare: le conoscenze e la abilità, le motivazioni e gli interessi, le risorse e le difficoltà.

Il bilancio di competenze è un metodo attivo e proattivo di potenziamento e sviluppo delle capacità di individuare le possibilità di crescita professionale più coerenti con il proprio patrimonio di competenze. La persona, accompagnata dal consulente di bilancio, analizza vari aspetti della propria competenza e considera quali sono le risorse personali sulle quali intende investire rispetto al proprio obiettivo professionale. Il percorso attiva inoltre l’interessato nella ricerca di informazioni per scoprire quali sono le reali opportunità professionali nel mercato del lavoro verso le quali investire con un progetto di formazione o di ricerca di lavoro.

Il bilancio di competenze non è:

  • una serie di test o una diagnosi di personalità;
  • un aiuto psicologico o una psicoterapia;
  • una prova di selezione o un colloquio di valutazione;
  • una certificazione delle proprie competenze.

Obiettivo generale

Saper individuare le competenze professionali e personali al fine di delineare il proprio progetto formativo e/o professionale.

Obiettivi specifici

  • Saper riconoscere ed investire le proprie risorse personali, formative e lavorative
  • Saper tradurre la proprie esperienze in vere e proprie competenze (in termini di “sapere”, “saper fare” e “saper essere”)
  • Saper operare delle scelte autonome per la costruzione del progetto formativo e/o professionale
  • Saper definire, con il supporto dell’operatore di bilancio, un proprio progetto professionale e un piano per realizzarlo. 

LE FASI  DEL PERCORSO DI BILANCIO

  1. Presentazione ed Accoglienza

Questa fase è tesa al “conoscersi” e si propone i seguenti obiettivi: 

  • individuare il tipo di risposta più opportuna tra bilancio e altri possibili servizi, sulla base di una appropriata analisi della domanda iniziale;
  • fornire chiarimenti sul percorso e raccogliere informazioni su motivazioni ed aspettative;
  • precisare gli obiettivi specifici del percorso e verificare insieme al cliente se ci sono le condizioni per l’avvio del bilancio
  1. Investigazione 

Nella fase centrale del bilancio si analizzano gli elementi che caratterizzano l’esperienza e il vissuto della persona:

  • ricostruzione della storia personale e professionale, 
  • individuazione delle aspettative e dei propri orientamenti professionali
  • analisi delle risorse personali (motivazioni, attitudini, stili di coping)
  • interessi e valori

Per questa fase possono essere utilizzati diversi strumenti quali: colloquio, schede narrative, questionari, test, interviste, animazioni di gruppo (in caso di orientamento di gruppo)…

  1. Conclusione e restituzione

Il percorso si conclude con la restituzione e l’accompagnamento al progetto professionale che mira anche a definire un piano d’azione.

Prodotti di questa fase sono il Descrittivo delle competenze, il Documento di sintesi e il Portfoglio delle competenze.

La durata di un bilancio di competenze può variare in relazione al tipo di richiesta  e di problema che si intende affrontare. Un percorso di bilancio di competenze non è rigidamente prestabilito e si svolge di norma nell’arco di 2-3 mesi.