“Pillole” di musica

di Rocket Nurse*

La musica ha da sempre fatto parte della mia vita.

In casa girava sempre qualche CD, cassetta o vinile di musica preferita dai miei genitori. L’adolescenza però mi ha donato un carattere ribelle e il solo riuscire a masterizzare di nascosto un CD, a scaricare una nuova canzone per il mio MP3, mi faceva sentire libera e padrona delle mie decisioni.

Nasce cosi la mia passione per la musica e la mia fame di scoprirne sempre di nuova.

I lunghi viaggi per andare a scuola si trasformavano in vere e proprie sessioni di studio di nuovi gruppi e generi musicali…il mio cervello aveva fame di conoscenza.

Ma sentivo che non bastava, che mancava un tassello al mio puzzle. Trascorsa l’età adolescenziale sono diventata un’infermiera, ho studiato metodi non farmacologici per poter aiutare efficacemente i miei pazienti ad affrontare la sofferenza. 

La mia fame di musica non solo era aumentata ma si era canalizzata verso uno scopo ben preciso: utilizzare le mie conoscenze per convertirle in una forma di aiuto.

Per me la musica, oltre che ribellione, era stata ai tempi dell’adolescenza una grande forma di consolazione, di elaborazione. C’era sempre un testo giusto o la melodia migliore per affrontare i momenti di sconforto, per elaborare le mie ansie. 

La musica mi capiva più di quanto non lo potessero fare amici e parenti. Allentava l’ansia, la rabbia incontenibile che portavo dentro. Traduceva in note musicali le sfaccettature dei miei pensieri.

I miei studi si rivolgono alla capacità della musica di contrastare o accompagnare i sentimenti e le percezioni dolorose nei pazienti.

Di invocare nei pazienti non coscienti delle reazioni, punto di contatto efficace per forme indirette di comunicazione.

Di favorire dunque il processo di cura ed assistenza e una maggiore percezione di comfort.

*Sono Alessandra, nonché Rocket Nurse. Sono infermiera e ho deciso di specializzarmi nell’utilizzo della music medicine, ovvero lo studio della musica a scopi ausiliari nelle cure ospedaliere! La musica è da sempre stata per me fonte di sollievo e veicolo per elaborare i miei vissuti. Ho voluto trasferire questa passione e le mie conoscenze nel mio lavoro. Attraverso continue ricerche degli innumerevoli studi in merito, mi sto specializzando. Interpreto questa esperienza soprattutto come un arricchimento del mio bagaglio personale ma spero che presto la music medicine sia più che mai una materia conosciuta nel mondo sanitario.